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“... La fotografia alla quale penso non si interroga sul grado di dignità di chi la produce, né del medium che la accoglie, fosse anche il cassetto in ufficio. Ma scusate! Ma perché diavolo dovremmo fotografare? Per soddisfare quale impulso? Una qualche ambizione? Qual è l’urgenza se non rispondere alla propria coscienza, quella roba che prevede la consapevolezza di sé? Che in fotografia coincide con l’immagine prodotta. A patto che non costituisca sforzo: la fatica si vede! Mentre credo nell’ancestralità della fotografia e m’interessa ciò che non si vede. Io credo nell’utopia, e la fotografia le dà forma. Nelle pieghe dell’imperfetto, negli sgabuzzini della memoria evolutiva si trova ciò che ci appartiene e al netto del doping mediatico lì potremmo trovare la nostra voce. Quella che stentiamo a riconoscere quando riprodotta fuori da noi. La fotografia si occupa dell’invisibile… se ti riguarda davvero, saprai dargli forma. E restituirlo. C’è una fotografia artificiale ed emulativa che non ci riguarda. Poi ce n’è una che ci appartiene. Usiamola. Dovunque. La fotografia non esiste senza di noi.” (Efrem Raimondi - La fotografia non esiste)

 

La fotografia è per me l'impulso spontaneo di un'attenzione visiva perpetua che capta l'istante e la sua eternità. Il disegno, per la sua grafologia, elabora quello che la nostra coscienza ha colto in quell'istante. La fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione. (Henri Cartier -Bresson)

 

La fotografia è un modo di relazionarsi col mondo, nel quale il segno di chi fa fotografia, quindi la sua storia personale, il suo rapporto con l'esistente, è sì molto forte, ma deve orientarsi, attraverso un lavoro sottile, all'individuazione di un punto di equilibrio tra la nostra interiorità e ciò che sta all'esterno, che continua a esistere senza di noi e continuerà a esistere anche quando avremo finito di fare fotografia. (Luigi Ghirri)

 

 

Di fatto ogni fotografia è un mezzo per verificare, confermare e costruire una visione totale della realtà. (John Berger)

 

Non faccio fotografia di architettura. Non faccio fotografia di archeologia. Fotografo il paesaggio che emerge dove potrebbe scomparire sotto la minaccia del tempo, che nonostante ciò è ancora lì; il paesaggio all'origina della nostra cultura europea. (Joseph Koudelka)

 

Se volete scattare belle foto, quelle che davvero si distinguono da tutte le altre, dovete smettere di guardare e iniziare a vedere. (Henry Carroll)

 

Al fotografo si chiede non soltanto di studiare un'inquadratura, un'illuminazione, l'angolazione della macchina e la composizione della scena, ma di inseguire (letteralmente) il momento dominante e di preferire ogni volta che si può quello scatto, anche a costo di pazienti appostamenti che qualche grande fotografo ha teorizzato. (Enrico Menduni)

 

Non guardate il mondo per quello che è. Guardatelo come se fosse una fotografia. (Henry Carroll)

 

Fotografare è trattenere il respiro quando tutte le nostre facoltà di percezione convergono davanti alla realtà che fugge: in quell'istante, la cattura dell'immagine si rivela un grande piacere fisico e intellettuale. (Henri Cartier-Bresson)

 

La fotografia è il processo attraverso cui l'osservazione diventa consapevole di sè. (John Berger)

 

"Avevamo molta fiducia in lei, ma la fotografia è un medium gracile. Riesce splendidamente a creare relazioni di senso nello spazio, ma non sa andare oltre la cornice. Guardi: una celebre foto di calcio, una magnifica rovesciata. Vedo la tensione dei muscoli, l'espressione del viso, nessuno saprebbe descriverli a parole. Ma poi avrà fatto gol? Non so com'è andata a finire. La fotografia ha bisogno delle parole." (Cesare Colombo)

 

 

 

 

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