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PhotoNotes
BREVE BIOGRAFIA
Danilo Signorello (10 | 11 | 1964). Piacentino per nascita, siciliano per Dna, sono diventato milanese per scelta avendo deciso prima di studiare all’Università degli Studi di Milano (dove mi sono laureato in Lettere Moderne con una tesi su Federico De Roberto) e poi di viverci stabilmente per svolgere la professione giornalistica. Ho iniziato a lavorare, nei primi anni 90, a VilleGiardini (Mondadori) dove prima come collaboratore poi come caposervizio mi sono occupato fino al 2012 di architettura, greenlife (sono Esperto CasaClima Junior) e design. Nel 1993 ho contribuito con un mio saggio al volume Intorno al fuoco. Il caminetto tra mito, storia e tecnologia curato da Alfredo Zappa per Electa. Ho collaborato con la Fondazione IBM Italia curando come consulente per otto anni (tra il 1993 e il 2000) il coordinamento redazionale della rivista IF, disegnata da Italo Lupi, che nel 1998 ha vinto il Compasso d’Oro. Più breve la collaborazione a Grand Gourmet (Mondadori), rivista di alta cucina diretta in quegli anni (1997/2000) da Fiammetta Fadda, che mi ha permesso di entrare in contatto con un mondo per molti versi affine a quello dell’architettura e del design per creatività e personalità che lo animano. Nel 1999 ho collaborato a SOS con rabbia e con amore, 21º album in studio dei Nomadi, raccolta di alcuni tra i più noti successi riarrangiati dalla nuova formazione del gruppo, curando come autore il volumetto di 40 pagine allegato che racconta la storia di solidarietà del gruppo a sostegno di Tibet, Cuba, Chiapas, Cile, Perù, Albanesi, Nativi d'america. Dal 2013 metto le mie competenze a disposizione della rivista Interni (Mondadori) e di Gilda Bojardi, scrivendo anche per il sito www.internimagazine.it. Nel tempo libero mi piace viaggiare e fotografare: il mio sito personale è www.photonotes.it. Ho partecipato tra il 2019 e il 2021 a Isozerolab2, laboratorio di fotografia guidato da Efrem Raimondi. Alcuni miei lavori fotografici sono stati pubblicati sulla rivista Il fotografo. Pratico da diversi anni il Tai Chi Chuan che consiglio a tutti di provare almeno una volta nella vita, anche per una sola lezione.
TRE MAESTRI...
“... La fotografia alla quale penso non si interroga sul grado di dignità di chi la produce, né del medium che la accoglie, fosse anche il cassetto in ufficio. Ma scusate! Ma perché diavolo dovremmo fotografare? Per soddisfare quale impulso? Una qualche ambizione? Qual è l’urgenza se non rispondere alla propria coscienza, quella roba che prevede la consapevolezza di sé? Che in fotografia coincide con l’immagine prodotta. A patto che non costituisca sforzo: la fatica si vede! Mentre credo nell’ancestralità della fotografia e m’interessa ciò che non si vede. Io credo nell’utopia, e la fotografia le dà forma. Nelle pieghe dell’imperfetto, negli sgabuzzini della memoria evolutiva si trova ciò che ci appartiene e al netto del doping mediatico lì potremmo trovare la nostra voce. Quella che stentiamo a riconoscere quando riprodotta fuori da noi. La fotografia si occupa dell’invisibile… se ti riguarda davvero, saprai dargli forma. E restituirlo. C’è una fotografia artificiale ed emulativa che non ci riguarda. Poi ce n’è una che ci appartiene. Usiamola. Dovunque. La fotografia non esiste senza di noi.” (Efrem Raimondi - La fotografia non esiste)
La fotografia è per me l'impulso spontaneo di un'attenzione visiva perpetua che capta l'istante e la sua eternità. Il disegno, per la sua grafologia, elabora quello che la nostra coscienza ha colto in quell'istante. La fotografia è un'azione immediata, il disegno una meditazione. (Henri Cartier -Bresson)
La fotografia è un modo di relazionarsi col mondo, nel quale il segno di chi fa fotografia, quindi la sua storia personale, il suo rapporto con l'esistente, è sì molto forte, ma deve orientarsi, attraverso un lavoro sottile, all'individuazione di un punto di equilibrio tra la nostra interiorità e ciò che sta all'esterno, che continua a esistere senza di noi e continuerà a esistere anche quando avremo finito di fare fotografia. (Luigi Ghirri)
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